L’albero di Giada si può tenere in casa? Ecco la risposta

L’albero di Giada è un apprezzato quanto comune fusto di origine sud africana che è ancora oggi molto popolare per gli ambienti esterni, molto noto per la conformazione delle foglie, che sono arrotondate e dal colore verde più o meno acceso. Vero e proprio elemento naturale da sistemare sui balconi ma anche sui ballatoi, può essere anche potenzialmente sfruttato in casa?

In alcune condizioni non troppo difficili da ottenere e mantenere, la risposta può essere senz’altro affermativa, anche perchè si tratta di una specie che ha riscosso molto successo e diffusione anche per una netta e conclamata adattabilità che ben si manifesta con l’impiego di pochi elementi da considerare, che però non sono banali.

E’ quindi possibile coltivare e far vivere a lungo un albero di Giada in casa, posizionandolo però nelle zone giuste e sottoponendolo ad alcune attenzioni, leggermente più impegnativo rispetto all’impiego in aree esterne. Si tratta di una specie comunque in grado di essere gestita anche dai meno esperti, con qualche consiglio.

Dove cresce l’albero di Giada

Anche se a molti può non sembrare, l’albero di Giada è una pianta grassa, in quanto rientra nell’ordine, decisamente vasto e diversificato tra i vegetali, di piante succulente, ovvero tutte le specie che hanno affinato le proprie capacità adattive al punto da sviluppare una forma di resistenza ai lunghi periodi di siccità un po’ come fanno ad esempio i cactus.

L’albero di Giada infatti dispone di foglie molto spesse e mediamente resistenti alle rarefatte irrigazioni, così da resistere a condizioni che sarebbero difficili per altre specie “tradizionali”. Il fusto cresce poco nel corso degli anni, e le foglie riescono a trattenere grandi quantità di acqua, elemento frutto di una evoluzione che porta ben poca dispersione di umidità.

Le origini dell’albero di Giada sono legate al Sudafrica, nazione che vede ancora oggi una grande forma di crescita naturale di queste piante, divenute molto popolari anche in Europa in particolare dalla 2° metà del XX secolo, prevalentemente come pianta da esterno in quanto ha bisogno prevalentemente di molto sole e di poche altre cure.

Come tenerlo in casa

Questa buona resistenza ed adattabilità può tradursi ad un felice ambito anche casalingo. Come appena spiegato ha bisogno di luce, non tollera bene la mezzombra anche se non ha bisogno di raggi solari diretti ma una zona costantemente illuminata. Va bene nei pressi di una finestra o di un balcone, anche in inverno magari protetta da una tenda.

L’albero di Giada ha bisogno dl almeno 5 ore di luce esposta al giorno, condizione che deve collimare con una buona posizione, lontana dalle fonti di vento, in quanto tollera poco l’aria eccessivamente forte. Allo stesso empo meglio non piazzarla in angoli dove è “dimenticata” e dove permane l’aria viziata, è una specie che deve avere abbastanza spazio e circolazione d’aria.

Evitare gli estremi, in ambito ambientale: l’albero di Giada infatti non sopravvive a lungo accanto a condizionatori, deumidificatori o altri contesti che portano una condizione estrema sia nel caldo – freddo ma anche del contesto secco – umido molto evidente. La migliore condizione porta una umidità media ma non oltre il 70 %.

Irrigazione e cura

E’ una pianta che viene considerata facile da gestire, oltre all’esposizione ha bisogno infatti solo di un po’ di acqua esclusivamente però quando presenta il terreno molto secco, non solo valutando la superficie ma anche andando in profondità. Basta inserire un dito nel terriccio e valutarne la presenza anche minima di acqua.

Se questa è assente, possiamo procedere con l’irrigazione avendo cura di non bagnare le foglie ma esclusivamente il terreno ed evitando di esagerare con l’acqua: essendo una specie adattata alle grandi condizioni di siccità è bene abbondare un po’ di più in estate ma evitare di irrigare poco ma spesso, scegliendo di farlo abbastanza ma abbastanza di rado.

In estate quando fa molto caldo può essere necessario farlo una volta ogni 7 – 10 giorni, in inverno questa cadenza si dirada molto, e possiamo concepire di aggiungere acqua anche una volta al mese o anche poco più raramente. Come detto tollera meglio la mancanza di acqua che l’eccesso della stessa.

Altri consigli

Le foglie sono indiziali per comprendere la salute. Se queste sono rosse, la pianta sta rievendo troppa luce, se sono oppure “vuote” e tendono a staccarsi vi è un eccesso o una carenza di acqua, se tendono al giallo vuole dire che manca luce in quantità sufficienti. In particolare in inverno ed estate può essere una buona idea spolverare con un panno asciutto le foglie.

Ogni 2 o 3 anni possiamo considerare la condizione di rinvasare la pianta, utilizzando terreno fresco e meno compatto possibile magari aggiungendo sul fondo della sabbia, ghiaia o torba così da aumentare la capacità drenante della pianta. Generalmente è bene scegliere un vaso che risulti essere appena meno piccolo di quello precedente.

Lascia un commento