Il fascino delle monete antiche, specie quelle che sono appartenute a valute come la Lira, ormai dismessa e sostituita da oltre vent’anni dall’Euro, è qualcosa che accomuna tantissime realtà monetarie, al punto tale che l’interesse nei confronti della numismatica ha sviluppato una vera e propria dipendenza, che oggi conta un numero crescente di persone che si cimentano in questa specifica arte di collezionismo.
Ma quello che davvero appare particolarmente interessante è il fatto di poter avere a nostra disposizione alcuni esemplari che arricchiscono di valore alcune collezioni e danno un prestigio particolare a quanti fanno della numismatica una parte speciale volta solo ad accrescere l’importanza che viene data a determinate raccolte piuttosto che ad altre.
Tra le monete che hanno avuto all’interno della lunga storia della Lira un ruolo davvero interessante c’è la moneta bimetallica di 500 Lire, una moneta che ha cambiato in un certo senso anche la facciata di come si possono produrre e coniare le monete e soprattutto come è possibile fare aumentare il valore collezionistico delle stesse.
Il valore delle monete antiche
Quando ci si avventura alla ricerca di qualcuno che sia in grado di dare un valore collezionistico, e quindi numismatico, alle monete antiche, una cosa che si tiene fortemente in considerazione è il fattore età. C’è poco da dire al riguardo, ma voglio comunque aiutarti a fare luce in modo particolare sul perché l’antichità di una moneta sia quel qualcosa che fa veramente la differenza.
Per spiegarti uso l’esempio delle sterline inglesi. Questa è infatti una valuta dalla storia lunghissima, per cui ci sono esemplari che vantano una lunga tradizione come la sterlina d’oro. Di questa dal XV secolo ad oggi ne sono state coniate un numero considerevoli e tra le tante appunto che oggi conosciamo, quelle che sono più antiche, ovvero risalgono a tempi passati molto lontani, è chiaro che abbiano un valore maggiore.
A questo unisci anche che rispetto al presente, una moneta con età particolarmente elevata potrebbe anche avere dei dettagli che altre non hanno, motivo per cui essendo state prodotte in numero ridotte è stato possibile considerare un fattore importante: la cura del design e dell’estetica, che conta se la moneta arriva a noi in condizioni ottimali.
Le 500 lire bimetalliche: una moneta, una storia
La Lira ha anche lei una storia molto frastagliata, che parte dall’inizio dell’età moderna, ma si concretizza di fatto come moneta dell’Italia unita solo quando l’unificazione arriva, ovvero a partire dal 1861, anche se la prima Lira del Regno d’Italia viene coniato solo nel 1872, quando la Banca Centrale diventa anch’essa una realtà. E tante da allora sono state le monete che hanno davvero fatto la storia.
Nel 1982, viene però pensata una nuova moneta, che incarna una reale novità, dovuta principalmente al fatto che si tratta di mettere insieme due tipi di metallo insieme, per questo è definita bimetallica, ovvero un anello esterno in acciaio prodotto con acmonital e un nucleo interno in bronzo, prodotto con bronzital, dal peso di quasi 7 grammi e con un diametro di 25 mm.
Sono state prodotte costantemente quindi dal 1982 fino al 2001, ultimo anno di attività della Lira, e rappresentano di fatto la moneta che più di altre è stata usata in lungo e in largo, per qualsiasi tipo di pagamento. Se ne sono anche registrate, oltre quelle ordinarie, alcune con motivazione commemorativa, che sono del resto anche quelle con valore più alto.
Ecco quali sono i pezzi con maggiore valore
Oltre alla versione bimetallica, ne sono state coniate nel periodo che include queste monete con il valore di 500 lire alcune con fondo specchio, che sono quelle che oggi allettano di più i collezionisti. Sul dritto queste monete presentano una testa femminile alata che guarda in direzione verso sinistra e che rappresenta la Repubblica Italiana, mentre sul verso è presente la raffigurazione della Piazza del Quirinale di Roma; il valore di queste monete dipende da alcuni dettagli, spesso connesse al tipo di testa prodotta sul dritto, che può essere grande, media o piccola.
Per quanto riguarda le 500 lire bimetalliche, una cosa che incuriosisce è il fatto di essere destinate alla produzione per fini prettamente commemoravi, e dagli anni Novanta, fino alla totale dismissione, sono 6 quelle coniate con questo obiettivo: e sono relative ad anni diversi in base anche al tipo di obiettivo che si prefiggono di raggiungere e che risulta particolarmente interessante.
Nel 1993, ad esempio abbiamo la presentazione della moneta per celebrare il centenario della Banca d’Italia; nel 1994 quelle in onore di Luca Paoli, nel 1996, per celebrare il 70° anniversario dell’ISTAT; nel 1997 per il 50° anniversario dalla nascita della Polizia Stradale; nel 1998 per il 20esimo anno di IFAD; nel 1999, per ricordare il 20° anno alle elezioni del Parlamento Europeo.
Gli errori conio: ecco quella che fa la differenza
E’ chiaro che queste monete finché menzionate hanno un valore numismatico piuttosto altalenante, ma in genere non supera mai i 100 euro oggigiorno. Ma ci sono fattori, anzi ce n’è uno più nello specifico degli altri, che può aiutare a fare la differenza, e si tratta della presenza di alcune tipologie di errori di conio che possono alzare il valore delle monete.
Un esempio è la moneta da 500 lire bimetalliche che sono state coniate nel 1985, che presentano in alcuni casi degli errori di conio davvero eclatanti, al punto tale che sono stati proposti alcuni prezzi davvero incredibili, per cui uno di questi esemplari è stato venduto su una piattaforma online a 780€, un prezzo davvero incredibile e di grande impatto, considerando la moneta di cui abbiamo parlato.